Lo Stambecco è l’indiscusso Re delle Alpi.
E’ presente in tutto l’arco alpino ma, a differenza degli esemplari presenti nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, le altre popolazioni sono frutto di reintroduzioni.
L’abitat è quello dei pendii rocciosi di alta quota, al di sopra della linea degli alberi, si può trovare anche a quote più basse in presenza di pascoli con affioramenti rocciosi
Il maschio ha corna lunghe mentre la femmina è più piccola del maschio ed ha corna anch’esse più piccole. I maschi vivono 14-15 anni mentre le femmine possono arrivare anche a 20 anni.
Il pelo è corto e di colore beige chiaro in primavera/estate e viene sostituito, prima dell’inverno, con un pelo più folto, lungo e di colore più scuro. Gli animali si sfregano contro le rocce e gli alberi per favorire la caduta della pelliccia nel periodo della muta. Le femmine hanno un colore più chiaro dei maschi.
Le corna sono permanenti, costituite da un’impalcatura ossea ricoperta di sostanza cornea. Gli anelli, ben visibili, sono l’evidenza dell’arresto di crescita che avviene tutti gli anni in novembre. Dal conteggio di tali cerchi si risale al numero di inverni trascorsi e quindi all’età dell’animale.
Nei maschi le corna presentano sul lato anteriore vistosi nodi, formati da escrescenze cornee. Nei soggetti più vecchi, possono superare il metro di lunghezza. Al contrario le femmine hanno corna lisce, lunghe al massimo di 35 cm. Dopo i 5 anni l’accrescimento annuale del corno diventa di pochi millimetri ravvicinando di molto gli anelli.
Erbivoro, può mangiare fino a 15 kg di erba al giorno, ma si ciba anche dei germogli di rododendro, ginepro, di muschi e likeni
La riproduzione avviene con accoppiamenti nei mesi di dicembre e gennaio, dopo che i maschi hanno lottato per conquistare le femmine con scontri moto spettacolari. La gestazione è di circa 160-180 giorni. Il piccolo nato è in grado, fin da subito, di seguire la mamma sui pendii e sulle rocce strapiombanti.